Crisi, tracollo, segnali di ritorno: la mid-generation del tennis ora vuole cominciare a vincere
Dopo un 2024 fallimentare, Tsitsipas, Medvedev e Rublev sembrano pronti a tornare all'attacco. Riusciranno a vincere uno Slam?
Sembrava essere arrivata la fine delle loro carriere, sembrava che non sarebbero più riusciti a tenere testa né ai big del passato, di cui oggi è rimasto solo Novak Djokovic, né ai big del presente, come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che, in poco meno di due anni, hanno accumulato già sette titoli in Slam. Sembrava che la mid-generation, composta da tennisti come Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas, Daniil Medvedev e Andrey Rublev, fosse destinata a scomparire senza più acuti, nel rumore delle vittorie degli altri. Così, però, non è stato.
La mid-generation in auge
Ma ora bisogna fare un passo indietro. È il 2021 e, nel tennis, è Djokovic a regnare quasi incontrastato. Rafa Nadal non si è ancora ritirato, Sinner e Alcaraz non hanno ancora vinto uno Slam e, alle spalle del serbo, in classifica ATP, ci sono Medvedev, Zverev, Tsitsipas e Rublev. Nello stesso anno, il tedesco vince ATP Finals e medaglia d’oro olimpica, il russo conquista il suo primo Slam in carriera (contro Djokovic, US Open), il greco perde la finale del Roland Garros e Rublev si prende un Masters 1000. La sensazione generale, nonostante la presenza di due golden boy come Sinner e Alcaraz, è che sarebbe stata la mid-generation a prendere le redini di un Djokovic che, un po’ al di là con gli anni, avrebbe inevitabilmente lasciato qualcosa per strada.
Anche in questo caso, però, così non è stato. Il declino di Djokovic, è vero, c’è stato, ma nessuno degli esponenti della Mid-Generation è riuscito ad approfittarne. E la colpa è stata, inevitabilmente, proprio di Sinner e Alcaraz. Sono loro, infatti, ad aver preso il posto dei Big Three, spartendosi gli ultimi 5 titoli Slam giocati (3 per il primo, 2 per il secondo), battendo in finale Medvedev, due volte Zverev e una volta Djokovic (più Taylor Fritz sconfitto da Sinner in America). Quel sorpasso, che avrebbe dovuto regalare i trofei più importanti alla mid-generation, dunque, non c’è mai stato. E non è un caso che il 2024 di quasi tutti i tennisti appartenenti a quella generazione sia stato piuttosto fallimentare.
Un rapido declino
28 gennaio 2024. Potrebbe essere questa la data spartiacque tra le varie generazioni: Daniil Medvedev conduce due set a zero la finalissima degli Australian Open contro Jannik Sinner. Sembra destinato a vincere, così, il suo primo trofeo a Melbourne dopo altre due finali perse al quinto set. Purtroppo, però, non andrà come sperava il russo e l’italiano, dopo un’incredibile rimonta, si prende il primo titolo Slam in carriera. Per Daniil è solo la prima di una serie di disfatte che lo porterà a chiudere l’anno con zero trofei in bacheca. Anche l’altro russo della mid-generation, Rublev, va nel pallone. A Dubai perde completamente la testa, attacca il giudice di sedia e conclude anzitempo il suo torneo, con una multa di oltre 35 mila dollari. Vincerà comunque due titoli, ma perde anche diverse posizioni e si ritrova quasi fuori da una top 10 che ha mantenuto ininterrottamente per cinque anni: “Ero in una specie di loop, ho perso me stesso per un paio d’anni. Non riuscivo a trovare la strada giusta, non capivo cosa avrei dovuto fare, né avevo uno scopo per vivere”, ha raccontato Andrey in una recente intervista.
Forse ancora più difficile la stagione di Stefanos Tsitsipas, che, nonostante riesca a vincere a Montecarlo (sconfiggendo Sinner grazie ad un tragicomico errore arbitrale), addirittura saluta i primi dieci del ranking mondiale. Tante polemiche, dentro e fuori dal campo, con il papà-allenatore e con la fidanzata-collega, avevano minato la serenità di uno dei giocatori più promettenti della mid-generation. Chi è riuscito a tenere ancora alta la sua classifica, però, è Zverev. Ma quella del tedesco è, probabilmente, una crisi diversa. Perché riguarda quello step che gli manca per poter essere davvero considerato al livello di Sinner e Alcaraz: vincere uno Slam. Ed è infatti lo stesso numero due al mondo ad essere uscito sconfitto al Roland Garros dallo spagnolo.
Segnali di ritorno?
Sembra, però, che le cose stiano cambiando. Se Zverev resta saldamente tra i migliori al mondo, dopo aver raggiunto - e perso - la sua prima finale agli Australian Open, Medvedev, Rublev e Tsitsipas pare siano tornati in grande spolvero nonostante un inizio stagione decisamente deludente. Daniil, infatti, è uscito solo al secondo turno a Melbourne dopo la finale dello scorso anno, ma negli ultimi due tornei, tra cui lo stesso Dubai, è sembrato tornare al livello mostrato nelle passate stagioni.
Ad aver recuperato più terreno, però, sono piuttosto Rublev e Tsitsipas, cui declino, lo scorso anno, è stato ancora più eclatante di altri. “Era come un dolore che cresceva sempre di più fino al punto che ti fa desiderare di tagliarti un braccio”, aveva sentenziato nella sua intervista il russo, che, la scorsa stagione, è stato più volte visto punirsi da solo colpendosi con la racchetta sul ginocchio, poi sulla gamba. Insomma, un desiderio di “farsi male” al minimo errore, che aveva preoccupato, e non poco, i fan di tutto il mondo. Sembra già diversa, però, la stagione di Rublev: a Doha, infatti, il russo si è presentato in campo con una scritta, a pennarello, sulla sua mano e sulla sua scarpa: “Responsabilità”. Un modo per ricordarsi di restare sempre concentrato sulla partita e non su eventuali errori commessi. E, alla fine, quel torneo, Rublev, lo vince.
Molto simile anche il percorso di Tsitsipas. Che, come i suoi colleghi, ha iniziato in malo modo la stagione, ma l’ha migliorata con una trionfale settimana a Dubai. Dopo 12 finali perse, infatti, il greco è riuscito finalmente a vincere il suo primo torneo ATP 500: “Dicevano che il mio gioco stava annegando, quindi mi sono procurato una barca”, ha detto, rispondendo alle critiche dell’ultimo periodo. Che siano effettivamente tornati a giocare il miglior tennis, però, è ancora presto per dirlo. Ma la mid-generation è tutt’altro che sconfitta: riusciranno a vincere un titolo Slam quest’anno?